RESTA AGGIORNATO INSERISCI LA TUA EMAIL:

Delivered by FeedBurner

venerdì 31 ottobre 2008

W HALLOWEEN [a larreti unificate]

Mi sono sempre scagliata contro l'importazione delle festività, in particolare della merceologicissima Halloween.
Ma, in generale, vale la regola che quando una cosa ne porta un'altra molto buona, allora anche la prima diviene ben accetta.

L'evento che così radicalmente mi ha fatto cambiare idea è indubiamente sconquassante: vediamo prima un commento a caldo di due individui presi a caso, entrambi noti per le loro reazioni pacate:
Personaggi e interpreti:
Larry Van Pelt = [redheaded]Larry
[c=#000000][u][i][b]cristina[/b][/i][/u][/c = CriPunto, alias Thunder Road

Larry Van Pelt scrive:
l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto, l'hai visto???
[c=#000000][u][i][b]cristina[/b][/i][/u][/c] scrive:
l'ho visto l'ho vistol'ho visto l'ho vistol'ho visto l'ho vistol'ho visto l'ho vistol'ho visto l'ho vistol'ho visto l'ho vistol'ho visto l'ho visto
[c=#000000][u][i][b]cristina[/b][/i][/u][/c] scrive:
da stupro!
Larry Van Pelt scrive:
pompabilissimo
Larry Van Pelt scrive:
più testosterone in questo video che in quello di human touch
[c=#000000][u][i][b]cristina[/b][/i][/u][/c] scrive:
assolutamente si!
Larry Van Pelt scrive:
perfino più che I'm on fire
[c=#000000][u][i][b]cristina[/b][/i][/u][/c] scrive:
c'è un punto incui fa la faccia satanica che ti giuro me la stavo facendo addosso...
[c=#000000][u][i][b]cristina[/b][/i][/u][/c] scrive:
o non era pipì? ehehehe
[c=#000000][u][i][b]cristina[/b][/i][/u][/c] scrive:
a tal proposito...hungry heart su R101
Larry Van Pelt scrive:
Voglio tatuarmi il diavoletto rosso con la chitarrina
[c=#000000][u][i][b]cristina[/b][/i][/u][/c] scrive:
è splendido vero?
Larry Van Pelt scrive:
è inarrivabile
Larry Van Pelt scrive:
è la cosa più bella che ho mai visto in vita mia

Ora guardate qua e provate a dire che non abbiamo ragione!

giovedì 30 ottobre 2008

Suppa de zioule

"La cipolla fa piangere, ma è composta di tante unità, tanti strati; ha un cuore interno quasi misterioso, segreto, ha una luce perlacea che riflette le luci esterne, sta bene con tutti i cibi, è un ingrediente perfetto: nutre e allo stesso tempo dà odore e sapore. E' anche umile, ma sta alla base della cucina."
[Dacia Maraini]

La zuppa di cipolle è il piatto ideale da preparare quando vi molla il moroso/litigate col marito/il vostro migliore amico vi da addosso/vi fanno incazzare sul lavoro/vi bocciano a un esame/avete le mestruazioni: costituisce, infatti, un'ottima motivazione per andare in giro con gli occhi pesti e il naso rosso senza dover dare spiegazioni patetiche:

- Hai pianto?
- Sì
- Mi spiace, come mai?
- Gianluigi mi ha tradita ed è scappato alle Hawaii con il mio hair-stylist
- Oh, poverina


- Hai pianto?
- Sì
- Mi spiace, come mai?
- Paolo dice che sono una fallita che non ha combinato un cazzo nella vita, troppo inetta ed ignorante per riscattarmi a questa età
- Oh, povera sfigata


- Hai pianto?
- Sì
- Mi spiace, come mai?
- Ho guardato Casablanca, e per tirarmi su ho letto Love Story
- Oh, povera idiota, allora te le cerchi!

OPPURE

- Hai pianto?
- Sì
- Mi spiace, come mai?
- Ho cucinato la zuppa di cipolle, è venuta una bontà!
- Oh, caspita, che brava. Crepo di invidia!

Occorrente:

1kg di cipolle bionde
30 gr di burro
2 cucchiai di farina
2 bacche di ginepro
pepe in grani
brodo [acqua & dado: ce ne cresce e avanza]

Preparazione:

Piangete tutte le vostre lacrime affettando sottilmente le cipolle; a coltello, perché a robot vengono amare, non so in base a quale legge della fisica, credo la terza di Murphy.
Mettetele nella pentola più grande che avete dove avrete sciolto il burro e fate cuocere a fuoco più che basso con un poco di brodo e gli aromi.
Rigiratele per bene e fate cuocere per almeno due ore.
Se non sono ancora tenere e dolci, continuate la cottura fino allo sfinimento.
A questo punto setacciate sopra la farina, rimescolate e coprite con due litri di brodo.
Fate cuocere finché non si restringe a dovere. Potrebbero volerci ore.
Una zuppa decente non è pronta in meno di quattro ore.

Servite gratinata con l'emmenthal e i crostini di pane, meglio se fritti nel burro, alla Gnisci.

Il solo inconveniente è che con queste dosi ci si mangia a malapena in due; in compenso, la vostra casa ne recherà l'aroma per almeno tre settimane

mercoledì 29 ottobre 2008

Crema pasticciona

Se volete mettere qualcosa dentro i bignè, dopo che li avrete aperti a panino, potete metterci la crema pasticciona.

Si fa così: 
fate la crema pasticcera, per far presto tenete la fiamma alta e contemporaneamente fate sciogliere il cioccolato fondente al microonde; constatate che la crema ha fatto i grumi, incazzatevi a sangue con voi stessi e tutta la vostra stirpe e passate la crema al minipimer.

Accingetevi ad incorporare a metà di essa il cioccolato fondente fuso al microonde, constatate che è fuso alla cazzo-di-cane, incazzatevi a sangue con voi stessi e tutta la vostra stirpe e recuperate la fusione a bagno maria. 

Farcite i bignè con le creme bianca e nera, disponeteli alla bell'e meglio in un piatto e non provate neanche a glassarli, tanto, vista l'attitudine vostra e della vostra stirpe, fareste l'ennesima porcata.

Questi procedimenti, originariamente nati per fare in fretta, richiedono in realtà il doppio del tempo rispetto alle procedure standard, perchè si rendono necessari ulteriori tempo e perizia per scongiurare i disastri che ne derivano.

Non esistono modi più veloci di cuocere la pasticcera o di fondere il cioccolato, quindi attenetevi ai grandi dogmi della cucina.
Le cose o si fanno bene o non si fanno, walk tall, or better don't walk at all.

giovedì 23 ottobre 2008

Big man / Big nè

Preparare i bignè è come rompere le noci di cocco con una mano sola: non è difficile. E' che ti sporchi tutto.

Ingredienti:
150 ml di latte
100 ml di acqua
90gr di burro
60gr di farina
4 uova
Un pizzico di sale
Tutta la pazienza di cui disponete

Procedimento:
"In una casseruola mediamente capace fate scaldare acqua, latte e burro. Quando il burro sarà fuso, salate e unite la farina setacciata gradatamente, affinchè non si formino grumi"
Questo va contro ogni legge della fisica valida sul pianeta Terra.
Per setacciata che sia, per poca che se ne metta, la farina versata in un liquido caldo fa sempre i grumi.
Del resto, altro modo non c'è.
Quindi: scaldate tutti i liquidi e i solidi che si liquefano, e quando vi sentite pronti, prendete un bel respiro e vuotate tutta la farina nella casseruola.
Girate, girate, girate - più forte - girate, girate, girate - schiaccia il grumo contro la parete - girate girate - cazzo che dura 'sta pasta - girate, girate e girate.
"La pasta è pronta quando si stacca da sola dalla casseruola e fa una palla intorno al cucchiaio di legno." Cioè, praticamente subito. Quando la palla fa la pasta, siate pertinaci , scrollate la palla dal cucchiaio e girate ancora un po'.
Spegnete il fuoco.
Spampanate la pasta sul fondo della casseruola.
Aggiungete un uovo.
Girate, girate, girate.
Occhio che nella casseruola calda l'uovo non si cuocia a contatto con le pareti: buttatelo solo sulla pasta e girate, girate, girate.
Quando la pasta si è bevuta bene l'uovo aggiungere il successivo, e così via fino al quarto.

Mandate il forno a due e trenta.

Preparate la carta da forno sulla placca e armatevi di due cucchiaini da caffè. Passando l'impasto da un cucchiaino all'altro, formate delle palline e disponetele sulla carta da forno ragionevolmente distanziate. Palline piccole: perché i bignè crescono, e se uno butta sulla placca una pallina grande come un dattero, garantito che gli esce dal forno un caco. Cercate di non fare filare la pasta in modo che non si formino cornini bruciacchiati, se occorre lisciate le palline col dito bagnato.
Infornate.
Non perdete d'occhio i bastardi, perché il bignè è un viet-cong: sta lì fermo e zitto, giallastro e acquattato, pronto a fottervi quando meno ve lo aspettate; tipo che se fate la cazzata di voltarvi un attimo, ve li trovate carbonizzati.

Quando sono pronti si vede, ma non fatevi ingannare dall'aspetto: a volte sembrano cotti, ma dentro sono crudi. Ovviamente non si può aprire il forno e saggiarli, quindi calcolate - che ne so - una decina di minuti da quando sembrano pronti; magari un po' meno, se no si seccano. 
Sempre facendo attenzione che non si carbonizzino.

Sfornate e fate raffreddare sulla placca, sempre ben separati.

Se sono venuti bene, li potete farcire con la siringa, se, invece, non si sono sviluppati del tutto, li potete tagliare a panino, svuotare dell'eventuale "mollica" e farcire.
Come si fa a sapere se sono venuti bene senza aprirli?
Non lo so: lo chiedo a voi!
Per questo i miei bignè sono sempre appaninati: li controllo [con amore] uno per uno.

mercoledì 22 ottobre 2008

L'ingrediente segreto



- "I.M. Buongiorno"

- "Sì, pronto, ciao Amore, scusa se ti disturbo: sto facendo i bignè: dov'è l'Attack?"

martedì 21 ottobre 2008

Non si capisce il motivo

Il 18 Ottobre ho festeggiato la nascita di Martina Sessantanove facendomi portare a Milano a vedere Paolo Conte. [Io i concerti li guardo, non li ascolto, sempre per via della smusicalità].
Mi è piaciuto molto, non mi ha sbalordito perchè avevo delle aspettative altissime.
Un po' come quando riuscivi a baciare uno che erano mesi che ci morivi dietro: è bellissimo, non penserai ad altro per mesi, ma te lo eri tanto a lungo immaginato in ogni minimo particolare, che tutto si può dire fuorchè che sia stato sbalorditivo.
In realtà, è stato meglio, è stato piuttosto come quando riuscivi a baciare uno che ci morivi dietro da mesi e lui, oltre a baciare in modo meraviglioso, come lo avevi immaginato, era di quelli che - piccolo valore aggiunto - ti tengono in mano la faccia: è accaduto che la regia delle luci non abbia mancato una volta di evidenziare quali fossero i musicisti impegnati nei vari passaggi, così che anche io - che non distinguo a orecchio un pianoforte da un violino - riuscissi a seguire gli avvenimenti.
E' stato come guardare un film in Russo con i dialoghi sovrascritti i Italiano: alla fine non ho comunque imparato una cippa, ma mentre ero lì, almeno il 50% di quello che stava succedendo ero in grado di capirlo.

Ha fatto un concerto coi sottotitoli



<>

giovedì 16 ottobre 2008

Gnochi de Susini

Gli Gnochi de Susini, in Italiano "Gnocchi di Prugne", sono una tipica pietanza triestina, di derivazione austroungarica.
Sono l'unico dolce locale che possa essere tollerato [e apprezzato] da un apparato digerente nato a ovest di Monfalcone.
Difatti, per i Triestini, non sono un dolce.
Si fanno così:
Si prende l'impasto per gli gnocchi di patate, si prende una prugna piccola con lo zucchero al posto del nocciolo, si ficca la seconda nel primo e si fa una palla: avrà le dimensioni di una palla da biliardo e il peso di una palla da bowling.
Si cuoce in acqua bollente salata e si condisce con burro, zucchero e pangrattato; a piacere, cannella.
Fine.
E' uno dei miei nuovi buoni propositi per l'anno nuovo: la sintesi.

martedì 14 ottobre 2008

Già qui?

Belin, e io non ho ancora preparato niente!