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mercoledì 1 aprile 2009

Genio Neghi

Se sopravviviamo a questa settimana, venerdì o sabato andiamo a teatro a vedere l'Evgenij Onegin, drammone dei drammoni di Tschaikovskij, in realtà versione musical del drammone dei drammoni di Puskin.

Ecco la trama, che Via col Vento gli fa una pippa:
Il protagonista è un fighetto della Russia dell'Ottocento. Ricco senza aver mosso un dito, figa a volontà, scazzo perenne, mai contento. Una specie di Raskolnikov coi soldi, una cosa a metà tra Lapo Elkann e Mirko di Mai dire Martedì.
Un bel giorno succede che Genio viene invitato da un suo amico a casa della morosa in campagnetta e a Genio, che non gli va mai bene un belino, che c'ha sempre da ridire su tutto, che si scassa le balle a far qualsiasi cosa, stavolta ci prende lo sghiribizzo di dire "Dài, vengo".
Ora, non è che Genio sia un portento di simpatia, non fa neanche niente per piacere, però se vivi in campagnetta in Russia nell'Ottocento e il tuo solo svago sono gli Harmony dell'epoca, chiaro che appena vedi un uomo che non è un contadino sdentato ottuagenario ti ci butti come in un lago nel deserto. Comprensibilmente, per l'entusiasmo di vedersi profilare all'orizzonte un po' di belino, Tatijana si lancia in una [lunga] aria da soprano, che adesso non ve la so rifare, ma che poi se la sentite dite "Ah, è quella!".
Va detto anche che Tatijana è anche la sorella più giovane, quindi completamente in balia dei suoi ormoncini russi dell'Ottocento:ecco perché la scriteriata scrive a Genio una lettera in cui gli delira il suo amore folle.
Genio, che è sì un puttaniere professionista e uno che la moralità l'ha seppelita a cinque anni, ma c'ha anche un'immagine da difendere, le da dei tagli da paura.
In seguito, così, solo per il gusto di rompere il belino e perché è il protagonista di un drammone russo dell'Ottocento, quindi piantare casini senza senso è un po' il suo lavoro, durante un ballo, Genio prima scassa i maroni all'amico dicendogli che la sua morosa è un cesso e che la sorella piccola era molto più materassabile, poi ci fa lo scemo tutta la sera.
Al che all'amico ci pare di essere vagamente preso per il culo, i due finiscono col rattelare e a momenti finisce a testate. Ora che i due si son calmati, han talmente smarronato con tutti i presenti che gli tocca sfidarsi a duello.
La mattina dopo Lenskij - nominiamo l'amico, povero cristo, che sta per morire - presagisce che la fine è prossima [Grazie al cazzo: si chiama Lenskij l'opera? No si chiama Genio Neghi, chi sopravviverà????] e canta 'sta aria struggente sull'amore per Olga, il paesaggio innevato, la vita, l'amore , tutt' quant'.
Genio spara per primo, fa secco l'amico in men che non si dica, ma - ohibò! - è spinto dal senso di colpa ad andare in esilio.
Potremmo finirla qua, potremmo essere soddisfatti così, ma no: il grande drammone russo dell'Ottocento ha ancora grandi emozioni da regalarci.
Anni dopo, Genio va alla festa del cugino principe generale mostriciattolo alieno Gremlin [ve l'avevo detto che c'era tutto, o no]. Il lupo ha perso il pelo ma non il vizio e subito nota una gnocca da paura, ma quando si informa sull'identità della patatona non solo scopre, con sommo scorno, che è la Tatijana, ma anche che è la moglie del Gremlin!
Con una mossa imprevedibile - o forse pensando che se la ha usata lei è perché su di lei funziona - e con una faccia di tolla che lascia tutti di stucco, Genio tenta di conquistare la Tatijana con una lettera [...non ho parole!]
Ora, la Tatijana non è proprio di legno e il bastone di Genio le è palesemente rimasto di traverso, ma è anche orgogliosa come una merda e, pur in un mare di lacrime, lo respinge, rinfacciandogli, giustamente, di adesciarsi troppo tardi.
Che poi, lo sa anche la Tatijana, se lei non fosse diventata la principessa della figa e non avesse sposato il Gremlin, a Genio neanche ci veniva più in mente, quindi ben gli sta.
Tiè!

Forse condizionato dalla serie di sfighe che si abbattono sul protagonista che rifiuta l'amore della fanciulla quando a Tschajkovskij è capitato di ricevere una lettera d'amore da un'ammiratrice, il compositore non ha osato sputare in faccia alla miseria e ha educatamente accettato la proposta di matrimonio della sua fan.
Purtroppo, lì per lì, lusingato da tanta manifestazione di stima e di affetto, non si è ricordato di essere buliccio, quindi il matrimonio è andato a scatafascio in pochi mesi.
Che poi...anche non fosse stato buliccio...insomma, così, senza conoscersi, che pretendevano?

Io, 'ste isteriche che si innamorano pazzamente dei musicisti solo ascoltando quello che fanno proprio non le capisco.
Proprio no.

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